La stagione 2003-2004 si apre all'insegna delle notizie legali e politiche che poco appassionano i tifosi e molto offuscano l'immagine dello sport nazionale.
La prima di campionato, TAR permettendo, è ormai alle porte e gli organici delle squadre sembrano ormai abbastanza delineati, salvo poche e imprevedibili variazioni dell'ultimissimo secondo.
L'argomento delle righe che seguono è conosciuto ai più, ma c'è ancora spazio per previsioni, critiche e commenti.
I nerazzurri che non vincono in Italia dal lontano '89 sono ormai un caso "internazionale": gli errori commessi e perpetrati sembrano peraltro non insegnare molto ai vertici nerazzurri. Tralasciando aspetti imprevedibili (infortuni, arbitraggi sfavorevoli, fughe da Milano, etc.), che comunque hanno condizionato le ultime 2 stagioni nerazzurre, bisogna soffermarsi ulteriormente sulle lacune tecniche e tattiche emerse dall'organico nerazzurro per valutare l'efficacia dei rimedi scelti: difesa perforabile, centrocampo debole specie in fase difensiva e un'enorme falla sull'out sinistro sia in difesa che a centrocampo. Questi i problemi, e le risposte di Via Durini? Nessun difensore acquistato, nè centrali ne tantomeno di fascia. Un ottimo esterno di centrocampo (Van der Meyde), una potenzialmente buona ala destra (Luciano) e uno stagionato ed esperto giocatore di centrocampo sul quale peraltro nessuno è disposto a scommettere ad occhi chiusi (Lamouchi). Per chi vive e si nutre di calcio nerazzurro i dubbi sono tanti e a mio modo di vedere legittimi. Con una rosa straboccante di alternative in attacco (e l'anno prossimo tornerà, ci si augura, anche il nuovo fenomeno Adriano) valeva forse la pena sacrificare una delle bocche di fuoco per andare a rinforzare i reparti più carenti. In un mercato povero di denari la possibilita' di scelta paradossalmente era ancora maggiore: 2 ottimi cursori di fascia come Ze Maria (a destra) e Cesar (a sinistra) avrebbero rappresentato un sicuro rafforzamento dell'organico senza impossibili sacrifici economici. Un incontrista in grado di rilanciare l'azione come Perrotta o Makelele avrebbero senz'altro aumentato il potenziale della squadra in un reparto gia' sofferente lo scorso campionato. Da ciò si sarebbe addiritura potuto recuperare al centrocampo nerazzurro l'impareggiabile Saverio Zanetti, che da troppi anni si sacrifica per tappare i buchi della difesa. Ipotizzando un 4-4-2 molto caro al comandante argentino si sarebbe arrivati ad una formazione così composta: Toldo - Ze Maria Cordoba Cannavaro Cesar - S.Zanetti Emre C.Zanetti(Perrotta) Van der Meyde - Vieri Crespo.
Invece si parte con un 4-4-2 più fragile, con alcune migliorie in fase offensiva sulle fasce, ma con i medesimi problemi dello scorso anno nella fase di recupero del pallone e di difesa della porta. Ordunque un'ultima considerazione tattica: le migliori cose dello scorso anno si videro quando don Hector si decise a schierare i 3 baluardi difensivi contemporaneamente su un'unica linea avanzando i 2 terzini sulla linea di centrocampo. Per l'organico esistente pare consigliabile una riproposizione del modello esposto insistendo anche qualora arrivassero le prime difficoltà. Al campo le sentenze definitive!
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